terça-feira, 30 de agosto de 2022

io ero felice

Postado por Bianca Barion às 18:25

 


ad un certo punto
anche senza sapere ancora qual è la vera manifestazione di esso
le cose sembravano giuste
le interazioni necessarie
l'energia depositata confortevole
niente che mi ha fatto perdere sonno
ma anche questo non mi ha fatto dormire meglio
il costo sembrava basso
così basso che il motivo della mia frenesia era di ripararmi tra i miei vestiti
un rettangolo che conterrebbe il mio nome
il nastro in poliestere satinato
dimostrando che ero parte di qualcosa
di una filiale all'interno di una grande organizzazione con dipendenti freddi e calcolatori
la realizzazione è stata vana
il mio nome è stato buttato fuori dentro una scatola
arrivata lì su un posto che, ora, è senza polvere
il dolore è ancora con me
il timido viola sulla punta dei miei piedi vengono gradualmente anestetizzati
tranne il mio sguardo che si volge a loro, amareggiato, vedendo il colore nero che li intreccia
i chiodi che sono stati tagliati nell'incavo della carne
ho incollato un materiale falso
uno rosa e uno oro
attutire
il mio sangue, il mio sudore, le mie lacrime, la mia sofferenza con la consistenza delle scatole con nastri trasparenti.
il colore blu medio dietro gli scaffali che abbaglia così brillantemente
ero lì
ho preso parte
anche se non interessa a nessuno
ci sono stato e ci sarò,
dalla prima pagina sfogliata dall'acquirente
fino al giorno delle loro sconfitte

0 comentários:

Postar um comentário

 

Inquieta Solidão Copyright © 2012 Design by Antonia Sundrani Vinte e poucos

Copyrighted.com Registered & Protected  RA7V-0LGL-PXUV-ZUOE